Ma il fatto che
un sindaco se ne debba andare lo decidono i cittadini elettori o il capo
(pardon, co-fondatore) del suo partito?
Però ha saputo
governare una città sull’orlo del fallimento senza lasciare che precipitasse
nel baratro. L’accensione dell’inceneritore non è riuscito a fermarla, ma il
sindaco è un rappresentante delle Istituzioni, e quando esiste solo una scelta
che ti fa rimanere nel solco della legalità, purtroppo non può sottrarvisi.
Oggi però i capi
(e per cortesia finiamola di chiamarli in modo diverso, perché quello sono) del
Movimento Cinque Stelle rilasciano interviste che lo delegittimano. In
particolare Gianroberto Casaleggio ha colpito “dove fa male”, sul punto
dell’inceneritore, sostenendo che chi non mantiene le promesse elettorali poi
deve andarsene.
Ma in tutta
questa sit-com emiliana manca un attore importante: gli elettori. Lo vorrebbero
cacciare via e sostituire con un altro, loro, i cittadini, il loro “Capitan
Pizza”, per via dell’inceneritore? Forse Casaleggio avrebbe dovuto porsi questa
domanda, e porla a loro, prima di parlare.
Questa situazione
mi ricorda molto una storia analoga di venticinque anni fa. Un sindaco
palermitano amatissimo e sostenutissimo dalla cittadinanza, Leoluca Orlando,
che aveva peccato di lesa maestà nei confronti di Craxi, Andreotti e Forlani
per avere fatto una giunta sostenuta dai verdi invece che dal PSI. Una
cittadinanza che vota compatta per il sindaco in carica (la DC prese il 50%,
non accadeva da decenni persino in Sicilia) e la decisione presa a Roma, tra
Piazza del Gesù e Via del Corso, di fare eleggere un altro sindaco dal
Consiglio Comunale in barba alla volontà dei cittadini – perché allora non
c’era l’elezione diretta, e Craxi poteva decidere lui chi faceva il sindaco
mettendosi d’accordo con il segretario nazionale della DC e facendo pressione
sui consiglieri democristiani – eletti col voto plebiscitario di chi NON voleva
il sindaco scelto da Craxi.
(io per sostenere
Orlando votai verde allora, perché avevo già capito come sarebbe andata a
finire, ma non bastò, a causa di tutti coloro che in buona fede scrissero
“Leoluca Orlando” sulla scheda e si ritrovarono sindaco un “pupo” del puparo
Bettino)
Voi che cosa dite
che succederà ora a Parma? Dite che i cittadini giudicheranno con spirito
sereno e indipendente l’operato del loro sindaco, o che le esternazioni di
CRAXALEGGIO avranno l’effetto da lui sperato?
Perché grazie al
cielo, ora, c’è l’elezione diretta per il sindaco. Questo forse qualcuno lo
ha sottovalutato.
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