mercoledì 2 aprile 2014

Una lezione di democrazia




Se frequentate le pagine Facebook dei Senatori espulsi dal M5S nelle ultime settimane, vi sarete senz’altro accorti che la maggior parte dei commenti ai post sono diventati del tipo “Dimettiti” o “Sei ridicolo” o “Lo fai per i soldi”, se non peggio. Io per esempio frequento abbastanza la pagina di Francesco Campanella (nella foto), dato che voto – quando posso – nel collegio elettorale da dove viene lui e quindi potrei considerare di votarlo un domani se si presentasse in una lista compatibile con le mie idee politiche. E sulla bacheca del Senatore Campanella, quando posta le iniziative politiche del nuovo soggetto “Italia Lavori in Corso” che sta cercando di creare insieme agli altri “transfughi”, compaiono dei commenti che definire “demotivational” è dire poco.

Ora però, accade che la bacheca del Senatore sia moderata. Nel senso che per poterci scrivere devi essere nella lista dei suoi amici, a differenza di altre bacheche di politici che permettono il commento libero. Quindi quelli che ci scrivono erano stati da lui accettati come amici quando ancora ne condividevano la posizione politica, mentre oggi non la condividono più.

Sorge spontanea una domanda: ma perché il Senatore non rimuove dalle amicizie questi personaggi che si recano sulla sua bacheca solo per attaccarlo e sminuire la sua azione politica? Si tratta di un caso di masochismo politico o di altro?

Bene, la risposta è molto semplice. Il Senatore Campanella, come i suoi colleghi Luis Alberto Orellana ed altri “espulsi”, sta dando a tutti una semplice ma efficace lezione di “democrazia della rete” nel non rimuovere i commenti e le amicizie indesiderabili.

E’ notizia di questi ultimi giorni infatti che dal blog di Beppe Grillo – che non è più un semplice blog di opinione dato che serve anche da punto di raccolta per esprimere opinioni della cittadinanza che poi i “portavoce” dei cinquestelle traducono in azione politica, a volte anche piuttosto influente, nel Parlamento della Repubblica Italiana – sono stati rimossi dalla lista degli iscritti certificati, senza informarli del motivo e soprattutto non si sa bene in base a quale regola, parecchi attivisti che si erano permessi di esprimere opinioni critiche rispetto alla linea tenuta dal blog. Casualmente, subito prima delle votazioni per scegliere i candidati all’Europarlamento.

Ricapitolando quindi:

  • nel caso del soggetto numero uno quando qualcuno lo contraddice sul suo blog gli si dice di andare “fuori dalle palle” - e poi ce lo si manda davvero;
  • nel caso del soggetto numero due, se qualcuno vuole usare il suo Facebook per dirgli di andare fuori dalle palle, è libero di farlo senza essere buttato fuori.

A mente fredda, chi dei due vi sembra stia dando la migliore lezione di democrazia partecipativa?

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